“SISTEMA SERGIO COSTANZO” Politica e sanità – Apologia della menzogna

 Nel delirio di bugie, falsità ed insinuazioni, un chiarimento merita anche la tesi secondo la quale, per il “campione senza tituli”, sarei sceso in politica per ottenere gli accreditamenti per le strutture sanitarie, ultimo dei quali rilasciato cinque anni prima che fossi candidato ed eletto al consiglio regionale. A parte che la politica mi ha visto coinvolto non solo per la reazione contro le vessazioni subite, e denunciate a tutti i livelli (anche ai Ministeri), dagli operatori del comparto sociale e sanitario della nostra Regione ma, soprattutto, perché credo che, prima o poi, bisogna metterci la faccia e l’impegno, per quello che ognuno è capace di dare, e non abbandonarsi al solo vittimismo o alla rassegnazione.  Ed allora, come farà a giustificarsi il campione delle diffamazione quando dovrà rispondere a qualche giudice se fosse a conoscenza che, invece, nessuna delle pratiche di autorizzazione/accreditamento avviate dal sottoscritto, in qualità di legale rappresentante, in date ampiamente antecedenti alla mia candidatura a consigliere regionale è stata portata a compimento, nonostante sentenze di ottemperanza del Giudice Amministrativo, mentre, nello stesso periodo (circa 10 anni), sono state autorizzate ed accreditate ad altri numerose strutture della stessa tipologia di prestazioni? Come fa il campione senza tituli a fidarsi solo di quello che gli racconta qualche “mazzettaro e/o disperato”, oggi nelle vesti di delatori, quando afferma cose cosi gravi di cui avrebbe potuto facilmente avere riscontro prima?

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Gentili lettori, con questa ultima nota credo di aver ampiamente dimostrato come le accuse del “campione senza tituli” siano un cumulo di menzogne finalizzate solo a cercare di discreditare e diffamare le persone che non si lasciano intimorire. Per chi mi conosce, sa quando mi è costato raccontare anche vicende private  con dovizia dei particolari, ma ricoprendo un ruolo istituzionale non potevo permettere che le mie risposte alle insinuazioni e alle diffamazioni di questo personaggio, divulgate sui social, rimanessero solo all’interno di qualche querela o di qualche processo senza che “il popolo” potesse valutare e giudicare chi dice la verità o chi vive di menzogne. Riassumendo, su tutto quello che lui ha tirato in ballo, ho chiarito che:

  1. La Medical Sport Center Riabilitazione era tutt’altra società di cui noi non abbiamo mai fatto parte.
  2. Non possiamo rientrare nella categoria dei “prenditori” perché in trent’anni di attività non abbiamo mai usufruito di alcun contributo pubblico anzi, abbiamo solo recuperato ed attivato strutture pubbliche di proprietà dei comuni e delle aziende sanitarie, creando servizi ed occupazione nei territori interessati.
  3. Il ritardo dei lavori nel quartiere Corvo di Catanzaro non è certo attribuibile alla Vivere Insieme che ha dovuto aspettare 9 anni per il rilascio di una variante, 4 anni per modificare la convenzione ed il crono programma perché non si poteva costruire il campo da calcio, sull’area assegnata e con il progetto approvato, perché passava il metanodotto. Da tre anni poi si è appesi alla firma della convenzione con il Comune prevista dal Bando sul Piano di Recupero delle Periferie Urbane rallentato dal Governo nazionale.
  4. Non sono entrato in politica per avere gli accreditamenti sanitari considerato che da 10 anni non è stato rilasciato alcun decreto di questo tipo alle strutture di cui ero legale rappresentante sino al febbraio 2010, rispetto invece a quelli rilasciati ad altri soggetti che operano nello stesso settore e molto vicini ai vertici della politica regionale e nazionale.
  5. Con il Catanzaro calcio ho mantenuto ed anticipato tutti gli impegni presi all’atto dell’insediamento, cosa che invece non ha fatto il Comune di Catanzaro e nemmeno la Presidenza della Giunta regionale, dell’epoca, all’atto dell’iscrizione al campionato 2006/2007. La serie B dopo solo una anno ed il bilancio ripianato dagli oltre 9 milioni di debiti rilevati (il mio ultimo bilancio si è chiuso con 36 mila euro di utile; bilancio ritenuto corretto dal Tribunale) mentre la mancata iscrizione non è certo a noi imputabile considerato che avevamo anche messo a disposizione le somme necessarie per coprire lo squilibrio finanziario creato dalla nuova gestione societaria, dovendoci mettere da parte per le reiterate minacce e le estorsioni subite ma il Presidente della Regione, di Catanzaro, non mantenne la promessa fatta ai tifosi di anticipare parte dei nostri crediti per iscrivere la squadra al campionato. Ciò nonostante il danno sportivo che avremmo creato è stato quello di aver rilevato una società al fallimento con oltre 9 milioni di euro in serie C2 ed averla fatta ripartire dalla stessa categoria senza un euro di debito. Se poi, dopo solo 5 anni, si è registrato un altro fallimento e dopo altri 5 o 6 anni si è rischiato un altro fallimento e la serie B manca da 15 anni non credo che la colpa possa essere nostra. Anzi, qualcuno si sta e ci sta chiedendo cosa avremmo potuto fare noi in 15 anni se il Comune avesse mantenuto gli impegni presi e se lo tsunami societario subito lo avessimo potuto affrontare con il supporto di tutti?

Queste, in sintesi, sono le risposte agli argomenti per i quali il “campione senza tituli” ha ritenuto di diffamare storie e persone affinché chi legge possa giudicare.

Questa è la storia documentata della mia vita, da lui giudicata fallimentare e poi, con ironia, dallo scribacchino assoldato, “da libro cuore”, mentre io non conosco la storia del “campione senza tituli” e non la voglio giudicare in base a quello che lui definisce il “mormorio” della gente, altrimenti dovrei dedurre che la sua amicizia avrebbe risolto diverse delle situazioni descritte. Ma siamo personaggi pubblici che rivestono cariche per le quali si deve essere al massimo trasparenti. Tutto quello che ho fatto (e come l’ho fatto, anche dal lato economico) risulta cristallizzato in atti pubblici mentre quello che mi ha interessato l’ho sempre pubblicato in tempo reale sul mio sito affinchè ognuno potesse esserne a conoscenza e giudicare.

 

Aspetto ora che lui dica cosa ha fatto nella vita, se ha mai lavorato e dove, se ha mai fatto qualche opera sociale (io posso dimostrarglielo in privato quello che ho fatto in modo concreto: a parrocchie, associazioni, semplici cittadini in difficoltà etc., perché la beneficenza si fa ma non si dice).  Il “campione senza tituli”, poi, tra le tante contumelie, ci definisce come Movimento Officine del Sud politicamente inutili e forse è vero perché in questa città da oltre venti anni c’è una sola persona utile: lui. Da consigliere “di ruolo”, pagato dai cittadini catanzaresi, per oltre 20 anni ha rappresentato maggioranza ed opposizione, ma ancora nessuna sa cosa ha fatto per la città. Ha criticato tutti, per poi magari magnificarli, a seconda delle convenienze del momento, anche coloro che si sarebbero macchiati, secondo lui, di episodi infamanti, anche se questo atteggiamento pare che sia una costante nell’ambiente politico catanzarese dove sei adulato, in privato ed in pubblico, sino a quando non permetti “intrallazzi” di ogni tipo, per i quali rompi il rapporto e diventi per questi signori (sic!!) il nemico da abbattere su cui coinvolgere, per questa azione, tutti coloro a cui è stata “bruciata la vigna…”. Tra questi si distinguono coloro che si prestano a scrivere denunce sapendone la falsità e conoscendo da quale pulpito viene la predica;  disperati pronti a raccontare menzogne a fronte di chi sa quali promesse; al solito leone della tastiera e della denuncia (non avendo niente da perdere) magari ispirato da qualche massoncello deviato da strapazzo che si professa “gelliano” millantando amicizie che lo tutelerebbero. Una bella compagnia di giro che spera di farla franca con l’attività di delazione messa in campo ogni giorno ma che poi si infrange sulle falsità propalate come quelle che hanno portato alle dichiarazioni del “campione senza tituli”.

In tutta sincerità non pensavo mai che uno della sua esperienza si prestasse a tanto squallore considerato che lui, rispetto al sottoscritto, conosceva da tempo il “pedigree” di questi soggetti. Ma, si sa, c’è chi ha il coraggio di allontanarli non temendo il dileggio mediatico, la facile denuncia ed altro e chi li utilizza sperando di aver qual tornaconto personale. Il tempo come sempre sarà galantuomo; infatti, alcuni di questi sono spariti da quasi dieci anni, agli altri non è rimasta che l’attività di delazione, utile solo a chi cerca di fare politica con questi mezzi. Ad ognuno le sue valutazioni.