Fra non molto (dopo aver espletato le procedure concorsuali del concordato, sia esso preventivo o fallimentare) speriamo di poter far riprendere l’attività agonistica dell’U.S. Catanzaro 1929. Lo faremo con tanti altri amici, imprenditori e professionisti, che in tutto questo periodo non hanno dimenticato quanto da noi fatto per mantenere il calcio a Catanzaro (dall’anno 2000 all’anno 2006, in prima persona e dopo, grazie al fatto che il Lodo Petrucci è stato possibile azionarlo solo perché la squadra non iscritta militava al campionato di serie C1). Le stesse persone che hanno sempre manifestato la loro vicinanza ed anche la loro voglia, insieme alla nostra, di dimostrare a tutti che, alla lunga, si possono vincere le battaglie anche senza scendere a compromessi o farsi calpestare la dignità. Soli in pochi, per il riserbo osservato, sono a conoscenza di quello che abbiamo subito in questi anni, nel contesto di un disegno ben preciso che, utilizzando la squadra di calcio come strumento di delegittimazione prima, e tramite le conseguenze del fallimento dopo, avrebbe dovuto permettere ad alcuni personaggi di rilevare le attività socio-sanitarie del gruppo da noi rappresentato. Non ci siamo piegati. Abbiamo denunciato in tempo reale tutto quello che c’era da denunciare cosi come abbiamo subito denuncie strumentali, che non avremo difficoltà a smontare in qualsiasi sede. Il Catanzaro ritornerà dove lo avevamo riportato e dove l’ho lasciato da Presidente il 12 gennaio 2006.

 

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