Storia dei lavori nel quartiere Corvo di Catanzaro

“SISTEMA SERGIO COSTANZO”

Storia dei lavori nel quartiere Corvo di Catanzaro

Gentili lettori, scusatemi se sono costretto a cambiare il cronoprogramma delle risposte al “campione senza tituli” ma, considerato che lo stesso, forse “ per l’emozione di aver scoperto in me una estrazione popolare” o “perché si è visto costretto a leggere uno spaccato del libro Cuore” (per come ha riportato nella nota redatta da qualche scribacchino assoldato), continua a scrivere un cumulo di falsità’, magari su imbeccata di qualche personaggio, ieri per lui delinquente, ed oggi della sua compagnia di giro, cercando di depistare dagli argomenti su cui ha diffamato e di cui ha paura che gli altri conoscano la verità. Per questo motivo riparto con uno dei più richiamati dal “campione senza tituli” quello riguardo il progetto del Corvo, mentre gli consiglio di aspettare la fine dei racconti per vedere chi e come segnalava le persone (gli mando pure i curricula) o chi mai ha messo in dubbio la candidatura di Abramo anzi, come sanno tutti, sono stato il primo a schierarmi sino alla fine al suo fianco, anche quando eravamo solo due liste. Ma il campione senza tituli, che ha il coraggio anche di parlare di correttezza, è però abilissimo nel depistaggio e nel pensare di mettere tutti contro tutti per sviare dalle cose vere. E poi, provate a chiedere a chi mi ha conosciuto e frequentato (esclusi quei tre o quattro mandati via appena pescati con le mani nella marmellata) se io sono un marziano irraggiungibile o se tratto con distacco le persone o se ho aiutato o meno le persone in difficoltà. Per cui, gentili lettori, per questa volta abbiate pazienza per questo inciso non previsto, dalla prossima puntata tratterò solo gli argomenti per i quali il campione ha diffamato, a prescindere da quelli che saranno i commenti e le invenzioni, immagino di volta in volta più creative, del nostro campione.

Emblematica vicenda, quella degli impianti sportivi e del centro sanitario del quartiere Corvo di Catanzaro, anche questo argomento utilizzato dal “campione senza tituli” per insinuare chi sa quali imbrogli, che rappresenta lo specchio di una Città dove appena cerchi di fare qualcosa per il bene della comunità trovi ostacoli dappertutto. In altri territori avrebbero fatto ponti d’oro per recuperare e rigenerare una grande periferia della città, attivando servizi e creando occupazione, mentre da noi devi ingaggiare una vera battaglia contro tutti (dalla burocrazia ai delinquenti) e difenderti pure da chi dovrebbe avere interesse, prima come cittadino e dopo come rappresentante delle istituzioni, a veder realizzato l’intervento.

 

 

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La storia (su cui mi sono documentato anche per il periodo – febbraio 2010 a tutt’oggi – in cui non sono stato più ne legale rappresentante ne socio dell’Associazione, sempre per sporgere querela verso alcuni soggetti che avevano strumentalizzato la vicenda) inizia nel finire degli anni 90 quando il Signor Amoroso, Presidente della Vigor Ambrosiana, squadra giovanile del quartiere Corvo, mi chiedeva sempre contributi economici per rendere agibile uno spiazzo utilizzato a campo da calcio che le piogge  rendevano sempre più impraticabile. Consigliai al Presidente Amoroso di chiedere al Comune l’affidamento di quell’area per potergli realizzare un campetto in modo definitivo per i suoi giovani calciatori. Dal Comune tornò con una planimetria da dove si evinceva che in quello spazio erano previsti campi polisportivi mentre il campo da calcio, oltre ad uno spazio per un centro sanitario, erano previsti in zone più dislocate del quartiere. Disse, altresi, che il Comune aveva fatto un bando per assegnare tutte le aree della città destinate a servizi e cosi fu che presentammo la domanda al fine di poter concorrere all’assegnazione di queste aree del quartiere Corvo per realizzare quanto previsto dalla destinazione urbanistica. Terreni che furono poi assegnati in concessione per 80 anni sulla base di una convenzione di tipo sociale che prevedeva una serie di clausole tra cui l’utilizzo pubblico degli impianti a tariffe definite dal comune o in modo gratuito per soggetti svantaggiati ed altro. A fine anno 2001 iniziarono i lavori con la realizzazione del corpo spogliatoio destinato alla zona degli impianti polisportivi, lavori che furono sospesi dopo quasi un anno perche erano mutate le esigenze sull’impiantistica sportiva in quanto si voleva far usufruire del Centro sportivo anche la squadra di Basket che aveva raggiunto la serie B, grazie ai “prenditori”, e i ragazzi del settore giovanile del Catanzaro calcio da ospitare anche in una foresteria, avendo i “prenditori” fatto il “grande affare”: rilevare la società di fatto con i libri in Tribunale avendo oltre 9 milioni di debiti. Per questi motivi il 2003 veniva chiesta una variante al progetto per realizzare un impianto polisportivo al chiuso, un altro campo di calcio e la foresteria sull’immobile del corpo spogliatoio. Tutte queste cose furono preannunciate anche in consiglio comunale allorquando fui audito per illustrare il mio programma di rilancio del calcio a Catanzaro riscuotendo l’unanimità dei consensi. Ebbene, ci sono voluti 6 anni dalla richiesta per ottenere la delibera di variante (13 ottobre 2009) nonostante le reiterate richieste di sollecito costantemente inoltrate.  Il 27.07.2010 veniva sottoscritta la nuova Convenzione con il crono programma che prevedeva in primis la realizzazione del campo di calcio, ubicato in un lotto diverso da quello degli  impianti polisportivi, di cui al permesso di Costruire del 24.01.2011.

Appena iniziati i lavori gli stessi furono sospesi perché su quel lotto passava il metanodotto Crotone-Lamezia che ne impediva la realizzazione. Che colpa aveva l’Associazione che si era vista assegnare un’area destinata a campo di calcio ed aver avuto approvato un progetto e ottenuto il relativo permesso a costruire? Il “campione senza tituli” che è esperto di urbanistica comunale (dove gli interessa!!) dovrebbe chiederselo. Dopo fitta corrispondenza con la SNAM rete Gas di Napoli la stessa ebbe a comunicare in modo definitivo  l’impossibilità a realizzare l’impianto sportivo. Per questo motivo l’Associazione nel 2013 chiedeva la rimodulazione della Convenzione per diversa destinazione del lotto C e cambio del crono programma di intervento. Ci sono voluti altri tre anni e nel 2016 si ebbe l’apertura del cantiere del lotto B dove erano previsti gli impianti polisportivi. In un solo mese si registrarono ben 5 atti intimidatori (rete di recinzione distrutta, per 5 volte, camion rubato, minacce con benzina e proiettili etc.), tutti puntualmente denunciati ma per i quali non si è registrato alcun cenno di solidarietà, a cominciare dai professionisti dell’antimafia a parole per finire a quelli istituzionali che pure pullulano nella nostra città. Ad agosto dello stesso anno l’Associazione Vivere Insieme, come altre Organizzazioni sociali, fu invitata dal Comune di Catanzaro per valutare la possibilità di partecipare alla manifestazione di interesse per il Bando Pubblico nazionale per la riqualificazione delle periferie della città capoluogo, anche perchè avrebbe permesso al Comune di Catanzaro, per la fase avanzata del progetto dell’Associazione, di acquisire un punteggio tale da fare rientrare la città capoluogo nella graduatoria per poter ottenere finanziamenti pubblici da utilizzare per migliorare la viabilità ed i servizi nelle periferie.

Volendo venire incontro alla richiesta del Comune l’Associazione fu costretta a rimodulare il progetto originario inserendo anche un Centro Sociale che ancora meglio soddisfava i requisiti richiesti dal Bando per il recupero delle periferie urbane.

Il 26 agosto 2016, la Giunta Comunale approvava tutti i progetti presentati sia dal pubblico che dai privati nella Manifestazione di interesse per la Riqualificazione Catanzaro Sud che poi permisero al Comune di rientrare nella graduatoria per i finanziamenti pubblici.

 Il 6.12.2017, la Giunta Comunale approvava lo schema di convenzione tra il Comune di Catanzaro e il Consiglio dei Ministri. Nel 2018 sono stati approvati i progetti esecutivi della suddetta manifestazione di interesse e si è in attesa della firma della nuova convenzione tra Consiglio dei Ministri e il Comune di Catanzaro, perché con la finanziaria 2018 il Governo ha cambiato i termini e le modalità dei finanziamenti previsti nella convenzione originaria, affinchè il Comune possa stipulare la convenzione con i privati per poi iniziare le opere.

Anche in questa storia quali sono le colpe o i reati ascrivibili all’Associazione per come blatera il “campione senza tituli” quando scrive di imbroglio amministrativo – politico? Quella di aver pagato 200 mila euro circa di canoni senza poter realizzare alcunché; mantenere le aree pulite dove negli anni 2000 pascolavano le pecore (disponiamo anche della documentazione fotografica). O quello di spostare nel Centro sanitario, da sempre previsto dal piano urbanistico, servizi carenti nella Città di Catanzaro solo grazie a trasferimenti di accreditamenti in possesso dell’Associazione per come definito nella Conferenza dei servizi con il Commissario alla sanità e l’Asp di Catanzaro? O perché l’assessore Cavallaro abbia firmato, in Giunta, una delibera di approvazione di tutti i progetti pubblici e privati inseriti nel programma “Riqualificazione Catanzaro Sud” approvato già dal Governo Centrale? Perché il “campione senza tituli”, da garante degli interessi del popolo (sic!!!), invece non si chiede perché l’Associazione abbia dovuto subire tutto quello che sopra è descritto e documentato? Questo sarebbe lo scempio provocato dall’Associazione  che, nonostante fosse inseguita dai vari sindaci del circondario di Catanzaro per realizzare tutto questo nei loro Comuni, ha accettato una sfida difficile per il luogo dove andrebbe realizzato l’intervento ed invece di essere coadiuvata ed incoraggiata è costretta pure a difendersi da fantomatiche accuse mente in altri comuni capoluoghi della Calabria in meno di metà del tempo trascorso per ottenere le autorizzazioni di legge, si sono realizzate strutture pubbliche e private imponenti che hanno cambiato letteralmente il volto della città. Lasciamo ad ognuno le considerazioni del caso.

Il prossimo argomento tratterà la vicenda dell’U.S. Catanzaro vero paradigma di una storia calabrese.